Se da una parte la Germania piange, dall’altra la Spagna, altra pretendente al primo posto del Gruppo E, ride e tanto. I ragazzi di Luis Enrique giocano a calcio, divertono, si divertono e fanno gol. Anzi, ne fanno tanti di gol, ben sette.
Spagna in vantaggio già al 10’ con un’azione strappa applausi da manuale del calcio. Dai e vai con Gavi, Dani Olmo controlla in area e batte Navas in uscita. Passano solo dieci minuti e Jordi Alba serve Asensio che in spaccata infila il pallone in rete. Non ce n’è per nessuno, la Spagna macina gioco e non accenna ad abbassare il ritmo, il povero Costarica non sa davvero come difendersi, i giocatori del mister asturiano arrivano da tutte le parti e si trovano a memoria. Passano 9 minuti e ancora Jordi Alba viene abbattuto in area. Calcio di rigore trasformato da Ferran Torres e partita in ghiaccio. La prima frazione termina senza che i centramericani abbiano mai impensierito la difesa spagnola.
Nella ripresa il Costarica prova a cambiare qualcosa ma sono ancora gli spagnoli a fare la partita. Al 9’ è ancora Ferran Torres che approfitta di un pasticcio tra Navas e Oviedo e segna la sua doppietta personale. La partita a questo punto sfila via sui binari del controllo per gli spagnoli, i quali, non paghi, segnano la manita a un quarto d’ora dalla fine: Navas dice di no a Morata ma il pallone finisce a Gavi che al volo calcia di precisione nell’angolino dove Navas non può arrivare. Negli 8 minuti di recupero arrivano anche il 6 e il 7 a zero segnati da Soler, bravo a ribadire una corta respinta di Navas su tiro di Morata e ad una manciata di secondi dal triplice fischio lo stesso Morata che, finalmente, riesce a trovare il tanto cercato gol mondiale.