“La finale per il 3° posto? Difficile riuscire a darle un senso”.
Con queste parole tutt’altro che diplomatiche Walid Regragui, ct del Marocco rivelazione dei Mondiali 2022, ha presentato la settima ed ultima partita che attende i Leoni dell’Atlante nella cavalcata in Qatar, contro la Croazia per l’assegnazione dell’ultimo gradino del podio virtuale.
Evidentemente neppure la possibilità di diventare la prima africana a potersi fregiare di una medaglia ai Mondiali, dopo essere stata la prima squadra del continente a centrare l’ingresso tra le prime quattro, rappresenta per il Marocco e il suo selezionatore una motivazione valida per riuscire a mettersi alle spalle la delusione seguita alla sconfitta contro la Francia in semifinale.
In conferenza stampa Regragui è intervenuto nell’annoso dibattito filosofico sull’opportunità di tornare in campo dopo una sconfitta, concetto peraltro sconosciuto alla maggior parte degli altri sport, in particolare quelli olimpici: "Questa partita è fastidiosa da giocare, perché gestire una delusione è sempre complicato. Dare significati alla partita di sabato è difficile, noi volevamo giocare la finale di domenica”.
Anche per questo andrà in campo un Marocco trasformato, privo di capitan Saïss, infortunato alla coscia, ma che Regragui aveva scelto di mandare in campo nella semifinale, salvo doverlo sostituire dopo pochi minuti: "I giocatori che andranno in campo proveranno a giocarsela fino alla fine, ma alcuni di loro non li rischieremo, compreso il nostro capitano, che è infortunato".
Poi una battuta sul reclamo ufficiale presentato dalla Federazione per i torti arbitrali subiti in semifinale: "Le decisioni arbitrali che ci hanno penalizzato contro la Francia non tolgono nulla alla qualificazione dei nostri avversari, ma quando ci sono errori arbitrali è giusto segnalarlo. Non so se ci saremmo qualificati se ci fosse stato assegnato il rigore su Boufal, ma il danno l’abbiamo subito".