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Rocchi: “Allenatori aiutino gli arbitri. Caso Vlahovic diverso da Lukaku”

l designatore di Serie A spiega: “Anche la categoria dei giornalisti dovrebbe aiutare: chi usa i social in maniera forte aggredendo gli arbitri di A, fa qualcosa che poi si ripercuote sulla periferia”

Gianluca Rocchi, ex arbitro e oggi designatore per la Serie A, ha fatto una lunga chiacchierate durante la Milano Football Week. Partendo da se stesso: “Io ho ricevuto una mezza aggressione ai miei tempi. Oggi ho un figlio che gioca e vorrebbe fare l’arbitro, tutti gli sport hanno genitori che dovrebbero essere la parte migliore ma spesso vedo scene in tribuna per cui c’è da vergognarsi. C’è da riflettere su questo, anche la categoria dei giornalisti dovrebbe aiutarci: chi usa i social in maniera forte facendo aggressione sugli arbitri di Serie A, fa qualcosa che poi si ripercuote sugli arbitri di periferia".

Rocchi è convinto che si possa fare strada anche senza aver giocato prima a calcio, ma sarebbe meglio essere stati calciatori prima di diventare arbitri: “All'inizio non c’è paragone, sa anche quello che un calciatore fa per fregare all’arbitro. Se uno studia e si applica, può arrivare al top senza aver giocato, ma chi viene dal calcio ha un vantaggio diverso anche nella lettura degli episodi. In termini di carriera futura uno può bruciare le tappe".

C'è stato l'esordio in Serie A di Ferrieri Caputi, primo arbitro donna: “L'ho chiamata il giorno prima, era tranquilla, se l’è meritato e io non regalo mai niente. Siamo per la meritocrazia, per arrivare in Serie A ha fatto un percorso normale, facendo bene in B. La perplessità di alcuni verteva sul fatto che non sarebbe stato facile integrarla nel gruppo, ma non c’è stato nessun problema. Oggi è normalità, vorremmo chiamarle arbitro e basta, discorso ragazzi e ragazze è da finire. La riprova è che oggi nessuno domanda se è uomo o donna. Puoi essere un arbitro stimato e rispettato, puoi avere doti naturali ma poi ai calciatori quando fischi il calcio di inizio non frega niente di chi sei, anche se Orsato va in B poi deve arbitrare bene".

Ammonizioni a Lukaku e Vlahovic per aver zittito i tifosi dopo le frasi e gli insulti razzisti: “Abbiamo fatto un incontro e le indicazioni date sono chiare. Se Lukaku è oggetto di razzismo, non va ammonito, ma Massa non lo sapeva. Per lui stava provocando i tifosi, non sapeva del pregresso. Nella motivazioni c’è scritto che formalmente l'ammonizione è corretta. Il caso di Vlahovic è diverso, l'arbitro ha fatto di tutto per cercare di dare vicinanza al giocatore: noi siamo primi ad essere insultati, figuriamoci se non siamo nei panni del calciatori. Non bisogna cadere nell’eccesso, abbiamo dato regole per essere più stringenti nel fermare la partita, ci manca solo che si dica che gli arbitri non vogliano combattere il razzismo, la nostra categoria è da sempre oggetto di minacce e razzismo. Su Vlahovic… Io faccio di tutto per evitare di sentirti denigrato, però devi aiutarmi, Doveri lo ha rincorso per evitare andasse sotto la curva. Noi faremo di tutto, ma i calciatori devono darci una mano, perché se diventi provocatore diventa un problema perché non c’è solo la Serie A ma anche le categorie minori".

Altro episodio che ha fatto discutere quello Mourinho – Chiffi: “Io sono rimasto dispiaciuto perché ho chiesto collaborazione a tutti gli allenatori nel non parlare possibilmente degli arbitri, che è un passaggio culturale. Cerchiamo di smorzare i toni, magari già al lunedì mattina si sarebbe parlato diversamente. Io ero dispiaciuto perché avevo fatto un discorso e purtroppo non sono stato ascoltato. Per me la giornata perfetta è quando non vengono espulsi allenatori, se ho sei espulsi per me è una sconfitta e sono molto triste. Lì Chiffi aveva fatto una buona gara. Noi capro espiatorio? Non mi permetto di giudicare il lavoro degli altri, vorrei facessero lo stesso gli altri. Noi dobbiamo fare di tutto perché il nostro operato sia corretto".

La Serie A, il tempo effettivo sta aumentando: “È un dato che ci fa molto piacere, ci siamo allineati al calcio del resto d’Europa. Ho chiesto un lavoro in tal senso ai ragazzi, il Mondiale ci ha dato una indicazione. Obiettivo Champions è irraggiungibile, è un calcio di livello diverso. Si migliora con un calcio di maggior livello e non dipende da noi, da noi dipendono situazioni come calci da fermo e OFR su cui abbiamo lavorato negli ultimi anni per ridurre i tempi con accuratezza ma anche rapidità, ho chiesto di correre per andare al monitor altrimenti la sensazione è di non voler dare attenzione. Non è più vero che in Serie A si gioca poco".

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