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Roma, i giovani salvano Mourinho: pareggio con un super Hellas Verona

La Roma di José Mourinho suda freddo per 45 minuti, va sotto due gol ma poi la riprende con due classe 2002, Volpato e Bove. Grande prova dell’Hellas Verona.

La Roma trova un pareggio preziosissimo contro l’Hellas Verona per come si era messa la gara. Per il 2-2 della partita odierna chi recrimina di più è il Verona di Tudor, che domina letteralmente i capitolini nella prima frazione di gara e si porta sul doppio vantaggio con Barak Tameze, salvo poi calare vistosamente nel secondo tempo e venire ripreso dai due giovanissimi Volpato (della scuderia di Totti) ed Edoardo Bove. Mourinho espulso nel finale, il match ha evidenziato un grossissimo problema dei giallorossi con l’approccio alle partite. A fine primo tempo Roma coperta di fischi dagli spalti.

Roma-Hellas Verona: pari all’Olimpico, Mourinho salvato dai ragazzini

Pronti via e la Roma va subito in svantaggio all’Olimpico col gol di uno scatenato Barak, ormai trequartista di livello assoluto: schema su calcio di punizione a liberare Faraoni sulla destra, tiro-cross respinto corto da Rui Patricio, Barak è pronto a ribattere in rete dal cuore dell’area. 

Inizio shock per i giallorossi, che comunque provano subito la reazione alzando il baricentro. Questa mossa però non paga, e l’Hellas Verona trova anche il gol del raddoppio a metà primo tempo con TamazeIlic manda in profondità Caprari che da fondo campo ha la lucidità per vedere l’inserimento di Tameze. L’ex Atalanta gira di sinistro sotto la traversa. Spettacolare questo Hellas, Caprari protagonista di una stagione meravigliosa.

Al 32′ Simone infila anche il 3-0 alla Roma, che però si salva per una posizione di fuorigioco. Era stato spettacolare il gol di Simeone, che manda al bar i difensori con un movimento stupendo per poi insaccare col rasoterra incrociato. 

La Roma esce dal campo tra le bordate di fischi dell’Olimpico, ma rientrando nella ripresa l’Hellas abbassa notevolmente i ritmi e permette ai giallorossi di prendere campo. La partita si riapre al 65′, quando l’appena entrato Cristian Volpato segna il gol del 2-1 alla sua seconda presenza in Serie A: corner respinto corto dalla difesa, Volpato arriva in corsa e tiene basso il tiro che batte Montipo. L’australiano, primo giocatore della scuderia di Francesco Totti, esplode di gioia e riapre i giochi.

Con l’ingresso di alcuni giovani la Roma si scuote, e ha altre occasioni per pareggiare. Una grandissima al minuto 80, poco prima della rete del pareggio firmata dal giovane Edoardo Bove. Primo gol in Serie A per il giovane scuola Roma, che dagli sviluppi di un calcio d’angolo trova la rete sul primo palo. 2-2 all’ Olimpico, Mou la recupera coi giovanissimi.

Nel finale espulso José Mourinho, in una situazione abbastanza particolare e di difficile interpretazione.

Roma-Hellas Verona: bene la reazione, ma con questo approccio non si va lontano

Partita incredibile quella dell’Olimpico. Roma inguardabile nei primi 45′, entusiasmante nella seconda parte spinta dai giovani Volpato e Bove, entrambi al primo gol in Serie A. Mourinho in questa stagione aveva già lanciato Felix, e ora questi due nuovi ragazzi che potrebbero fare molto piacere alla società. 

Quello che sconvolge tuttavia è il primo tempo, coi giallorossi bombardati di fischi dagli spalti per una partita davvero non degna di essere giocata. Mou aveva chiamato il pubblico, esaltando l’amore che lo stadio riversa sulla squadra ogni domenica, ma questo non durerà molto con prestazioni così. Abbiamo visto un problema enorme con l’approccio alla gara, come già altre volte in stagione abbiamo visto.

La Roma ha ambizioni europee, con Mourinho vorrebbe tornare finalmente tra le prime quattro della Serie A, ma con un approccio alle gare del genere non si può andare lontano. I giallorossi hanno letteralmente regalato il primo tempo, surclassati da Simeone e Caprari e dalla classe di Barak. Urge un miglioramento non alla rosa, ma all’aspetto mentale dell’approccio alla partita.

Roma-Hellas Verona, la scusa delle assenze usata da Mourinho ormai non regge più

Alla vigilia della sfida dell’Olimpico, Mourinho si era quasi scusato con la Primavera per la quantità di giocatori ai quali doveva attingere per sopperire le tante assenze che da ormai tutta la stagione stanno affliggendo la rosa. Ragionamento più che giusto, finchè non si guarda agli XI titolari schierati in campo dallo Special One: Rui Patricio; Karsdorp, Smalling, Kumbulla, Vina; Maitland-Niles, Cristante, Oliveira; Pellegrini; Abraham, Felix. A parte Felix, potremmo considerare quasi tutti alla stregua della squadra titolare (certo, Maitland-Niles non è un titolare fisso, come non lo è la coppia di centrali difensivi, anche se Kumbulla lo è stato per molto tempo). 

Alla luce della prestazione odierna però questa scusa non regge più. La Roma ha difficoltà abissali nella tenuta difensiva, nelle prestazioni individuali e anche, questo si, nella profondità della rosa. Tuttavia la formazione titolare messa in campo da Mourinho è quasi quella di base, con molti giocatori nazionali e di grandissima esperienza. Non di certo inferiore a quella a disposizione di Igor Tudor, al contrario bravissimo a esaltare alcuni giocatori che in altre piazze avevano fallito o quasi ( Simeone e Caprari in primis, oltre a migliorare ulteriormente Barak). 

Tra l’altro, due giovani della primavera hanno pure trovato il suo primo gol in Serie A, segno che il materiale umano a disposizione dello Special One è tutto fuorchè inadeguato. Le scuse in sala stampa non valgono ormai più. Inoltre, e concludiamo, è verissimo che nell’arco di una partita, e con cinque cambi a disposizione, avere una panchina piena di cambi di talento è un fattore decisivo, ma è altrettanto vero che la Roma ha preso due gol con la squadra base in campo, e che anzi quando sono entrati i giovani si sono viste le cose migliori. Forse, è qualcosa sulla quale riflettere.

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