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Roma, il benvenuto di Ranieri a Gasperini: “Eri antipatico”

Il nuovo tecnico presentato nel giorno in cui salta il ds Ghisolfi: “Tutti mi mettono in guardia sull’ambiente, ma io vedo solo entusiasmo e voglia di calcio. Deve essere la nostra forza”

ROMA – Nel giorno dell’ennesimo terremoto nei quadri dirigenziali, la Roma ha scelto di esporre il volto dei suoi nuovi timonieri. Niente comunicati ufficiali, niente spiegazioni. A Trigoria è stato il giorno di Gian Piero Gasperini presentato da Claudio Ranieri. L’allenatore per il presente e il futuro e l’uomo che lo ha scelto. Proprio mentre veniva sancita la separazione dal Chief administrator officer Lorenzo Vitali e dal direttore sportivo Florent Ghisolfi, colpevole di due sessioni di mercato scadenti e una pessima gestione delle trattative per il rinnovo di Svilar e la cessione saltata di Angeliño. Una coincidenza temporale non necessariamente casuale.

Ranieri: “Rispetto l’Italia ma sono della Roma”

Tutto si lega a due passaggi altrettanto rilevanti: l’assalto fallito della Roma a Fabregas, su spinta di Ghisolfi, e il no di Ranieri alla Nazionale, maturato dopo un colloquio con i Friedkin. Una dichiarazione di fedeltà da parte di Sir Claudio ripagata con la certezza di una maggiore centralità. Del resto, ieri lo ha detto lui stesso: «Rispetto l’Italia, ma sono della Roma». Parlando da leader e in un ruolo che somiglia a quello di un plenipotenziario operativo.

L’ambizione di Gasperini

Gasperini, da parte sua, si è presentato con lo stile che lo contraddistingue. Sereno, diretto, già dentro il lavoro. Nessun cerimoniale da debutto, solo contenuti e direzione. «Se Napoli ha vinto due volte lo scudetto, se Parigi è diventata capitale d’Europa, vuol dire che si possono ottenere risultati anche fuori da Milano e Torino». È stato il suo modo per respingere con pragmatismo tutte le cautele ricevute nelle ultime settimane: «Tutti mi mettono in guardia su Roma e il suo ambiente, ma io vedo solo entusiasmo e voglia di calcio. Deve essere la nostra forza».

I paletti del fair play finanziario

Ranieri ha scelto un registro più personale. «Gian Piero era antipatico, gliel’ho detto. Ai tifosi della Roma e a me molto di più. Ma è uno che non si accontenta mai, sempre arrabbiato, sempre con l’obiettivo di migliorare. Di questo c’è bisogno per diventare grandi». Le difficoltà saranno tante, «gli offriamo un anno per farsi capire», a partire dai paletti del fair play finanziario: «Saranno due sessioni di mercato difficili, serve la forza delle idee». Ma Gasp è apparso tutto fuorché spaventato. Neanche le avances della Juventus lo hanno fatto vacillare: «È vero, ci sono state. Ma ho avuto la sensazione che Roma fosse la scelta giusta. Per la mia carriera, per il modo di intendere il calcio e per la possibilità di incidere».

La ricerca dl nuovo ds

In sala, ad ascoltarli, c’erano il ds ad interim Balzaretti, il team manager Ricchio e i quattro collaboratori portati da Bergamo: Gritti, Borelli, Boccolini e Fumagalli. Una struttura tecnica già impostata, pronta a lavorare dal prossimo 13 luglio. In attesa della nomina del nuovo direttore sportivo: Massara e lo stesso Balzaretti sono in pole per prendere il posto di Ghisolfi. L’obiettivo è di trovare una figura esecutiva in grado di tradurre senza frizioni le indicazioni del tecnico e di Ranieri. I volti di una Roma che cambia di nuovo, ma sembra avere già un’identità.

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