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Serie A, Dimarco al Corriere: “Solo un interista lo può capire”

Il laterale sinistro dei nerazzurri si racconta al magazine 7 del Corriere della Sera: “ In questi 2 anni ho imparato molto anche da giocatori con più esperienza che sono andati via e ora cerco di far capire a chi è arrivato da poco cosa vuol dire giocare nell’Inter”

L’esterno sinistro dell’Inter, Federico Dimarco, è stato protagonista di una lunga intervista al magazine 7 del Corriere della Sera. L’ex Hellas Verona ha subito spigato cosa voglia dire, per lui, giocare nell’Inter: “Scendere in campo per la squadra che tifi è una cosa bellissima, ma non è semplice. In questi 2 anni ho imparato molto anche da giocatori con più esperienza che sono andati via e ora cerco di far capire a chi è arrivato da poco cosa vuol dire giocare nell'Inter, cosa vuol dire giocare a San Siro e, soprattutto, cos'è l'interismo. Solo un interista lo può capire, non si può spiegare".

Prosegue Dimarco: ”È un sentimento difficile da imparare, è qualcosa che spesso ti porti dentro fin da bambino, emozioni che vivi dagli spalti e che, nel mio caso, ritrovi in campo. È un fuoco che brucia dentro: non è meditato, viene in automatico".

Riguardo al gol più bello realizzato: ”Sul gol è troppo facile, penso che sappiate già la risposta. Finale di Supercoppa contro il Milan, era il 18 gennaio 2023, l'anno non poteva iniziare meglio. La gara più bella invece, anche se non è andata come doveva, è stata anche la più importante, la finale di Champions a Istanbul contro il City. La sera prima eravamo davvero tranquillissimi. Alzare la Coppa sarebbe ovviamente stata la ciliegina sulla torta, ma l'importante è stato l'orgoglio che abbiamo donato ai nostri tifosi. Abbiamo dato tutti in campo, ci davano per spacciati e invece il City quella vittoria se l'è dovuta sudare. E anche tanto".

Sull’importanza che ha avuto l’Hellas Verona: "Ringrazierò sempre Juric perché mi ha dato la possibilità di impormi in pianta stabile in A, mi ha fatto crescere sia a livello mentale sia dal punto di vista fisico. Mi ha dato i consigli giusti quando ne avevo bisogno, mi ha aiutato a fare il passo più importante: tornare all'Inter da giocatore completo".

Tornando indietro, l’esterno spiega il proprio post su Instagram dicendo che non fosse una frecciata a Lukaku: “In realtà no. Era per capire che i giocatori vanno e vengono. Sicuramente quelli che sono andati via hanno dato tantissimo, ma alla fine la cosa che resta è la maglia nerazzurra: l'Inter è davanti a tutto. Ogni giocatore che arriva, come ogni giocatore che era qua l'anno scorso, deve fare in modo di portare l'Inter in alto”, riporta Tuttomercatoweb.

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