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Serie A, il direttore del Frosinone: “Di Francesco è allenatore propositivo”

Il direttore sportivo del Frosinone a RadioRadio: “Devo dire che il nostro allenatore è stato molto bravo dall’inizio anche senza giocatori a dare la giusta mentalità a questa squadra”

Nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni di RadioRadio, Guido Angelozzi, il direttore sportivo del Frosinone, ha rilasciato diverse dichiarazioni.

Sul fatto che il Frosinone abbia totalizzato più punti di Roma e Lazio: “Sinceramente non me l’aspettavo perché la squadra è stata costruita non dall’inizio, ma è stata costruita piano piano, insomma, sono arrivati i giocatori l’ultima settimana, dopo che già avevamo fatto due partite. Devo dire che il nostro allenatore è stato molto bravo dall’inizio anche senza giocatori a dare la giusta mentalità a questa squadra".

Sul mercato realizzato: ”Sì, ha tanta considerazione dei grandi club perché negli ultimi anni abbiamo cercato di fare un calcio propositivo, un calcio sostenibile, un calcio dove la prima cosa è avere dei giovani da valorizzare. I grandi club magari sanno che se mandano qualche giocatore da noi siamo in grado di curarli bene, di prepararli per fare il salto di qualità, non solo la Juve e il Real Madrid. Abbiamo preso dei giocatori dall’Atalanta, dal Sassuolo e dei giocatori del Bayern di Monaco.
Abbiamo due ragazzi, uno di proprietà nostra, Marvin Cuni e l’altro è un diritto di riscatto – Arijon Ibrahimović – per cui sinceramente siamo orgogliosi che queste società ci danno questa credibilità".

Angelozzi, ai temi di Perugia, ha lavorato co Sabatini. Alla domanda se si ispiri all’ex direttore della Roma, ha dichiarato:”Sì, è un modello. Io sono della vecchia guardia perché ho 68 anni ed è tanto tempo che faccio questo lavoro, Walter ha qualche anno più di me, ma io ispiro anche a un direttore che mi è sempre piaciuto come Ariedo Braida, che ha 75 anni e tuttora sta nel calcio. Certe volte mi confido molto con lui, mi confronto, lui mi piace molto".

Sulla scelta di Eusebio Di Francesco: ”La scelta è caduta lì perché noi prima avevamo Fabio Grosso, che ringrazierò sempre perché in due anni e mezzo ci ha fatto vivere questo sogno, ma quando è andato via subito mi è venuto in mente Eusebio perché è un allenatore propositivo che cerca sempre di affrontare le partite con coraggio, con organizzazione. Poi io ho lavorato con lui quando siamo andati col Sassuolo in Europa League, l’ho avuto pure come giocatore a Perugia con Walter Sabatini. C’è un rapporto sì di amicizia e stima, ma principalmente per me è un allenatore che veramente non c’entra niente con il Frosinone, lo dico col massimo rispetto per il Frosinone che non finisco di ringraziare".

 

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