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Serie A, San Siro: Inter e Milan pronte a chiedere i danni

Se la questione del vincolo andrà avanti, le due società inizieranno un’azione legale, dato chen el 2020 San Siroera stato giudicato “non di interesse storico”.

La situazione legata al nuovo stadio di Inter e Milan, il progetto "La Cattedrale" sta diventando sempre più un'utopia. Ora c'è la questione del vincolo monumentale che il sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi vorrebbe porre su San Siro. Di contro, il presidente del Senato Ignazio La Russa sostiene che Sgarbi non abbia le deleghe e l'autorità per porre un vincolo, e dunque la questione non sussiste.

Al momento Inter e Milan guardano, continuano a monitorare da lontano anche l'ipotesi Sesto San Giovanni, ma le cose potrebbero cambiare. Infatti, la questione del vincolo è più complicata di quanto si creda. La questione è infatti già stata dibattuta nel 2020, quando la Sovrintendenza e la commissione regionale per il patrimonio culturale avevano giudicato il Meazza "non di interesse culturale e dunque non soggetto al vincolo storico".

Le due società milanesi dunque hanno continuato a lavorare forti di questa "sentenza" e, come riporta il Corriere della Sera, se le cose in questo senso dovessero andare avanti sarebbero pronte a chiedere i danni tramite una vera e propria azione legale, dato che in questi anni sia Inter che Milan hanno già investito parecchie risorse su un progetto che, tra l'altro, non è ancora nemmeno iniziato e sembra molto lontano dal prendere il via materialmente.

Nella giornata di oggi, poi, La Russa è tornato a esprimersi sulla possibilità che Milano abbie stadi, quello nuovo di fianco a San Siro:

"San Siro non va abbattuto. Ma al tempo stesso, serve un nuovo stadio. Quindi, la mia proposta, che ho già fatto al sindaco Beppe Sala, è di tenere il primo e farne un secondo. Anche in altre parti d'Europa ci sono due stadi a poca distanza l'uno dall'altro. Sala non deve più nascondersi dietro a un dito. Decida cosa vuole fare con San Siro, se vuole abbatterlo abbia il coraggio di dirlo. Ma la smetta di nascondersi dietro al governo perché, in questa faccenda, l'esecutivo non c'entra nulla. È una questione milanese e basta".

E sul vincolo chiesto da Sgarbi:

"Lo conoscete.  È un campione di comunicazione, ma non c'è nessun vincolo. La soprintendenza si era già espressa in merito e non c'è l'intenzione di porne uno".

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