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Serie B, Vazquez lascia il Parma: “Sarei rimasto volentieri”

Ai microfoni di Sportitalia il Mudo commenta l’addio: “Personalmente posso dire di essere stato molto bene a Parma, l’unico rammarico che ho è quello di non essere riuscito a portarlo dove merita”

Franco Vazquez ed il Parma si separano. Nel corso di un’intervista esclusiva ai microfoni di i ParmaToday.it, il Mudo ha turato le somme della sua esperienza in Emilia ed ha commentato il mancato rinnovo: “Dieci giorni fa il mio agente mi ha chiamato dicendo che nessuno si era fatto vivo per il rinnovo. Sarei rimasto volentieri. Cosa ho pensato? Ho accettato la decisione. Cosa devo pensare? Perché non ho rinnovato? Perché nessuno è venuto a parlarmi di rinnovo e di niente. Non si può parlare di rinnovo se non c'è una negoziazione. Ma anche questo è il calcio. Peccato…Ho pianto perché non sono riuscito a portare il Parma in Serie A. Dietro quello sfogo c’erano anche le lacrime per l’anno scorso. È stato un accumulo. Ho fatto di tutto per aiutare il Parma, ma non è bastato. Quest'anno eravamo vicini all'obiettivo e vederlo sfumare è stato un po' come vedersi crollare il mondo addosso".

Prosegue poi Vazquez commentando la stagione: “Difficile, lunga soprattutto. E dura, sia fisicamente che mentalmente. Il bilancio non può certamente essere positivo, ma alla fine siamo riusciti a fare un buon campionato. Personalmente posso dire di essere stato molto bene a Parma. L'unico rammarico che ho è quello di non essere riuscito a portarlo dove merita. E questo me lo porterò dietro per un po'. Peccato: a livello di risultati, soprattutto nell'ultimo mese, abbiamo fatto bene. Forse siamo diventati squadra un po' tardi. Purtroppo la finale ci è sfuggita per colpa di episodi. Ma questo è il calcio. Mi permette di fare un saluto? A tutte le persone che lavorano per noi calciatori: magazzinieri, chef, gli addetti alle pulizie, i fisioterapisti. Tutta gente che merita il meglio”.

Riguardo il mancato approdo in Serie A: “Credo che per raggiungere gli obiettivi il gruppo debba essere unito e forte. Noi non sempre lo siamo stati. Mi creda: per vincere serve che tutti, e quando dico tutti davvero intendo dal primo all'ultimo in società, siano consapevoli di dove si sta giocando e riconoscano l'importanza dell'obiettivo. Noi ci siamo arrivati solo negli ultimi mesi a questo e credo che i risultati si siano visti. Quello deve essere il punto di partenza per il prossimo anno” riporta Sportitalia.

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