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Verso Italia – Svezia, la convinzione di Valentina Giacinti: “E’ il Mondiale della rinascita”

Il centravanti della Roma: “I paragoni tra calcio maschile e femminile non fanno bene a nessuno, è un torneo sul filo dell’equilibrio”.

"Ci portiamo dentro sia la bella avventura in Francia che l'insuccesso all'Europeo, ci prendiamo tutte le nostre colpe, ma ho sempre creduto che questa Nazionale potesse rinascere al Mondiale, in ritiro ho cercato di passare alle altre questa convinzione" esordisce così Valentina Giacinti, centravanti della Roma tricolore, nell'intervista a 'Il Corriere della Sera' "Essere al Mondiale inorgoglisce, non facciamo però un paragone tra uomini e donne, sarebbe qualche cosa di dannoso per entrambi i movimenti".

La punta di Trescore Balneario, che con la Nazionale ha collezionato 65 presenze e siglato 22 reti, traccia il primo bilancio della manifestazione, che domani prevede la seconda partita contro la Svezia: "Un torneo molto difficile, tutte le europee sono cresciute sul piano tattico e tecnico, USA, Francia e Spagna giocano con una intensità speciale, l'Inghilterra campione impressiona, per quanto sia acciaccata".

C'è spazio anche per qualche confessione più personale nelle parole del tre volte capocannoniere della Serie A, che con uno scatto bruciante abbatté la Cina e regalò alle azzurre i quarti di finale a Montpellier: "Mi ero immaginata sempre al Milan, cambiare squadra e vita è stata una rivoluzione; per stare bene devo sentire accanto a me persone vere e pure, così mi apro e sono me stessa. Dicono che somiglio a Pippo Inzaghi, se lo incontrassi gli domanderei come faceva a galleggiare sempre sul filo del fuorigioco. Da bambina la gioia più grande era centrare i vasi in salotto, la mia prima tifosa è nonna Valeria, che ha 84 anni e la domenica cucina sempre la polenta, anche in estate".

 

 

 

 

 

 

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