Il presidente del Barcellona Joan Laporta ha suggerito che le spese del club potrebbero non essere finite e ha accennato a un trasferimento di Bernardo Silva, qualora l’allenatore Xavi lo richiedesse.
Il centrocampista del Manchester City è stato collegato a un trasferimento al Camp Nou come potenziale sostituto di Frenkie de Jong, che si dice interessi a Manchester United e Chelsea.
Il Barca ha già ingaggiato Robert Lewandowski, Raphinha, Franck Kessie, Andreas Christensen e Jules Kounde durante questo mercato, anche se ci si è chiesti se il club sarebbe stato in grado di registrarli dati i problemi economici.
In occasione della conferenza stampa di presentazione di Kounde dopo il suo trasferimento dal Siviglia, Laporta ha spiegato la situazione attuale della registrazione dei giocatori, affermando: “Siamo ottimisti. Stiamo facendo tutto il possibile per registrare i nuovi acquisti. Spero che l’interpretazione che diamo del regolamento sia la stessa della Liga. C’è tempo fino al 13 agosto”.
Quando gli è stato chiesto se il club volesse acquistare anche Silva, ha risposto: “Prima dobbiamo registrare i giocatori, poi vedremo cosa fare se l’allenatore [Xavi] chiederà altri rinforzi”.
Il club ha anche annunciato di aver attivato una terza leva economica per cercare di registrare i nuovi arrivi.
Un comunicato apparso oggi sul sito del Barca recita: “L’FC Barcelona annuncia la vendita del 24,5% di Barca Studios alla società Socios.com per 100 milioni di euro per accelerare la strategia audiovisiva, blockchain, NFT e Web.3 del club”.
“La vendita è stata effettuata in conformità con l’autorizzazione dell’Assemblea Generale dei Soci del FC Barcelona tenutasi lo scorso 23 ottobre”.
Il Barça, che secondo quanto riferito era indebitato per 1,3 miliardi di euro, si era affidato finora a due leve economiche: la prima aveva visto i giganti catalani vendere il 10% dei diritti di trasmissione de LaLiga alla società di investimento americana Sixth Street.
La seconda prevedeva la cessione di un ulteriore 15% dei diritti televisivi alla Sixth Street per i prossimi 25 anni, raccogliendo presumibilmente più di 500 milioni di euro da entrambe le operazioni.